Lunga vita all'hotspot migranti di Messina...

Giovedì 23 novembre è stata pubblicata sul sito della Prefettura di Messina la manifestazione di interesse relativa “all’affidamento dei servizi di accoglienza ed assistenza di cittadini stranieri” presso l’ex “Caserma Gasparro” in località Bisconte di Messina.
“In considerazione del perdurante afflusso di cittadini stranieri che interessa l’intero territorio nazionale – spiega la Prefettura di Messina - si avvia la presente manifestazione di interesse per l’individuazione di idoneo gestore per assicurare i servizi di primo soccorso e accoglienza in favore di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale presso la tensostruttura e moduli prefabbricati in località Bisconte, finalizzati all’accoglienza di un numero massimo di 250 posti”.
Oggetto del bando è pertanto la prossima gestione dell’infrastruttura consegnata i primi di settembre alla Prefettura, una vera e propria zinco-baraccopoli superaffollata e divisa mediante reti metalliche dal “centro di prima accoglienza” creato alcuni anni fa in un fatiscente edificio dove tre saloni sono interamente occupati da letti a castello per altri 210 richiedenti asilo.
La vera natura e le finalità repressivo-sicuritarie della tensostruttura sono evidenziate dallo schema di capitolato allegato al bando della Prefettura. “L’appalto ha per oggetto la fornitura dei beni e dei servizi previsti nel presente capitolato, da assicurare per la gestione ed il funzionamento dei centri di primo soccorso ed accoglienza di cui al decreto legge 30 ottobre 1995, n. 451, convertito con la legge 29 dicembre 1995, n. 563, dei centri di prima accoglienza e delle strutture temporanee di cui agli articoli 9 e 11 del decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 142, nonché dei centri di cui all’articolo 14 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 e successive modifiche e integrazioni”. In particolare l’art. 14 del decreto n. 286 è interamente riservato alle procedure d’espulsione dei cittadini stranieri “irregolari”; esso prevede che quando non è possibile eseguire con immediatezza l’espulsione mediante accompagnamento alla frontiera ovvero il respingimento, “il questore dispone che lo straniero sia trattenuto per il tempo strettamente necessario presso il centro di permanenza temporanea e assistenza più vicino, tra quelli individuati o costituiti con decreto del Ministro dell’interno”. Da qui la creazione dei famigerati CIE, oggi “sostituiti” o ampliati nelle funzioni dagli Hotspot varati in ambito europeo e dai neo costituiti Cpr - Centri di permanenza per il rimpatrio (decreto Minniti-Orlando).
La ex caserma di Bisconte conferma dunque il suo ruolo strategico nelle politiche di “contenimento” forzato e repressivo e ulteriore criminalizzazione delle migrazioni con l’aggravante che il numero di “ospiti” sarà più del doppio del passato. Raddoppieranno ovviamente le entrate per il club dei soliti noti che hanno messo le mani sulla torta della malaccoglienza a Messina. “L’importo determinato dal prezzo per la fornitura dei beni e per l’espletamento dei servizi a favore - prevede la Prefettura – non potrà essere superiore a euro 30 oltre IVA se dovuta, pro-die pro-capite, rapportato alla ricettività della struttura nella già indicata misura massima di n. 250 posti”.
Pseudo onlus e coop avranno tempo sino al 7 dicembre per presentare le domande a e concorrere al business-migranti 2018.

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