Alla statunitense Parsons il Project Management del Ponte

Sarà la società USA Parsons Transportation a curare il controllo e la verifica della progettazione definitiva, esecutiva e della realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Il mistero della "partner" Tecnimont, società ex Edison, passata nelle mani di Maire, la holding sconfitta con Astaldi nella gara per il General Contractor del Ponte.

"È la statunitense Parsons Transportation Group l’aggiudicatario provvisorio della gara di affidamento dei servizi di Project Management Consulting per le attività riguardanti il controllo e la verifica della progettazione definitiva, esecutiva e della realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina e dei suoi collegamenti stradali e ferroviari". Lo rende noto Pietro Ciucci, amministratore delegato della Società Stretto di Messina, annunciando in una nota i risultati della Commissione giudicatrice, presieduta dal presidente Onorario del Consiglio di Stato, Tullio Ancora, riunita oggi in seduta pubblica.

Nel corso della seduta, alla quale hanno partecipato i rappresentanti dei concorrenti in gara, il presidente della Commissione giudicatrice ha dato lettura dell’esito della valutazione delle offerte tecnico-organizzative ed ha successivamente proceduto all’apertura delle offerte economiche. Conseguentemente sono stati attribuiti i relativi punteggi per la formazione della graduatoria e la disposizione dell’aggiudicazione provvisoria della gara.

Parsons Transportation Group si è aggiudicato la gara con il punteggio complessivo di 89,43 punti.

L’offerta tecnico-organizzativa ha ottenuto il punteggio più alto tra i concorrenti in gara pari a 62,30 punti su un massimo di 70 punti. Il ribasso offerto è pari al 20,1% e riduce l’importo posto a base di gara da 150 a 120 milioni di euro. Il secondo in graduatoria, l’ATI guidata da Systra S.A., ha raggiunto il punteggio complessivo di 79,47 punti, di cui 49,47 punti per l’offerta tecnico-organizzativa e 30 punti per l’offerta economica a fronte di un ribasso pari al 22,23%. Nelle prossime settimane, completate le previste verifiche dei requisiti, la Società Stretto di Messina nominerà con deliberazione del proprio consiglio d’amministrazione l’aggiudicatario definitivo.

"Secondo le tempistiche previste - ha commentato Pietro Ciucci - si aggiunge oggi un altro importante tassello alla complessa organizzazione studiata dalla Società per la realizzazione di un’opera straordinaria come il ponte sullo Stretto di Messina. Dopo la scelta del contraente generale dello scorso 12 ottobre, oggi è al traguardo un’altra importante gara, quella per il Project Management Consulting. La nostra decisione di adottare il modello del project management per lo sviluppo e la realizzazione del ponte sullo Stretto ha una significativa valenza strategica. L’obiettivo che intendiamo raggiungere è quello di verificare e monitorare, con i metodi più adeguati, tutte le variabili dei processi gestionali e delle tecniche progettuali al fine di assicurare il rispetto degli standard di qualità, dei tempi e dei costi previsti per la realizzazione del ponte sullo Stretto. Questo significherà ottenere, tra l’altro, un miglior coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione dell’opera. Nelle prossime settimane si concluderanno anche le altre due gara in corso per l’individuazione dei soggetti ai quali affidare il Monitoraggio Ambientale ed il Servizio di Consulenza e Brokeraggio Assicurativo".

La commissione aggiudicatrice oltre al dottor Tullio Ancona, è stata composta da Armando Brandolese, Preside della Facoltà di Ingegneria dei Sistemi del Politecnico di Milano, dall’ing. John Cadei, Consulente internazionale per la progettazione delle grandi infrastrutture, dall’ing. Massimo Marconi, responsabile Progettazione della Società Stretto di Messina, da Andrea Stefanoni della Direzione Affari legali della stessa S.p.A..

Accanto alla transnazionale di origine USA aggiudicataria della gara per il P.M.A. per il Ponte sullo Stretto di Messina non compare nella nota della Stretto di Messina il nome della italiana Tecnimont S.p.A., che invece era data in Raggruppamento Temporaneo con la Parsons Transportation Group.

La Tecnimont, ex società di ingegneria del gruppo Edison (in mano alla holding finanziaria che controlla la Fiat e la società di costruzioni Impregilo aggiudicatasi la gara per il General Contractor del Ponte), era finita un paio di mesi fa nelle mani di Maire Holding, il gruppo a capo di Maire Engineering (già Fiat Engineering), società in cordata con Astaldi nella gara poi assegnata ad Impregilo. Questa operazione finanziaria per 180 milioni di euro, era stata duramente criticata dall’on. Anna Donati, capogruppo in Commissione Trasporti dei Verdi-Unione, la quale aveva denunciato come nel caso di vittoria dell’Astaldi, ci si sarebbe trovati "di fronte ad un caso emblematico in cui controllore e controllato sono rappresentati dalla stessa società".

Tecnimont è poi affidataria di importanti subappalti per la ricostruzione in Iraq, assegnatele dalla transnazionale Bechtel, anch’essa in gara per il Project Management Consulting del Ponte sullo Stretto. Resta così il mistero se la società ex Fiat (ma comunque importante partner di Impregilo nell’Alta Velocità ferroviaria) sia ancora “socia” della statunitense Parsons nell’affaire Ponte sullo Stretto. Un mistero che riporta alla gara per il General Contractor, quando proprio alla vigilia dell’apertura delle buste, scomparve dalla lista nominativa delle società della cordata Astaldi, la C.C.C. – Cooperativa Costruzioni Cementizi di Bologna (Lega delle Cooperative), dopo che WWF, Terrelibere.org e alcune testate nazionali avevano sollevato l’irregolarità di una gara che vedeva su fronti “contrapposti”, due società cooperative dello stesso gruppo, la C.M.C. di Ravenna (poi vincitrice con Impregilo) e la C.C.C. di Bologna, società “madre” della coop ravennate.

Articolo pubblicato in Terrelibere.org il 16 novembre 2005

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